Via libera del governo al green pass, il documento che consentirà di muoversi liberamente, senza sottoporsi a quarantena, in tutto il territorio nazionale e in tutti i 27 paesi dell’Unione Europea, più Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Svizzera; non solo, questa Certificazione permetterà anche la partecipazione ad eventi pubblici, l’accesso alle strutture sanitarie assistenziali (RSA) e sarà necessario disporne per raggiungere aree arancioni o rosse, nella malaugurata ipotesi che dovessero essere disposte.
Si sta valutando l’utilizzo della Certificazione verde anche per la partecipazione a concerti e festival, per l’ingresso in teatri o al ristorante.
In cosa consiste il green pass?
La Certificazione verde consiste in un Qr Code da mostrare soltanto al personale autorizzato ai controlli e attesterà una delle seguenti condizioni:
– la vaccinazione (validità del pass di 9 mesi);
– l’esito negativo di un tampone antigenico o molecolare effettuato nelle ultime 48 ore;
– la guarigione dall’infezione (validità 6 mesi).
È necessario fare attenzione: in Italia, il green pass viene rilasciato dopo 14 giorni dall’inoculazione della prima dose di vaccino ed è possibile viaggiare solo all’interno del territorio nazionale.
Infatti, il green pass rilasciato dopo una sola dose di vaccino non è valido per viaggiare nei paesi europei, poiché è necessario aver completato il ciclo di vaccinazione.
Dunque, per spostarsi liberamente in tutto il territorio nazionale e in tutti i 27 paesi dell’Unione Europea, più Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Svizzera , è necessaria la somministrazione di tutte e due le dosi dei vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca e di una dose del vaccino Johnson & Johnson.
Per chi ha contratto il Covid-19 nei 3-6 mesi precedenti al vaccino, il ciclo vaccinale si intende concluso dopo una dose e il green pass sarà valido per viaggiare anche nei paesi europei.
Come si ottiene il green pass?
Per scaricare la Certificazione ci sono 5 strade:
– 4 digitali: un sito web dedicato, www.dgc.gov.it, le app “Immuni” e “Io” e il Fascicolo sanitario elettronico (a breve);
– una fisica: medici di base e farmacisti.
Non sarà indispensabile lo Spid o la Carta di Identità elettronica, strumenti la cui diffusione non è ancora capillare.
È necessaria, invece, la tessera sanitaria.
Dunque, per chi è a digiuno di informatica ci sarà sempre la possibilità di richiedere il green pass al medico di famiglia o al farmacista, sempre presentando la propria tessera sanitaria.
La disponibilità del pass viene comunicata per e-mail o sms (ai contatti indicati in fase di vaccinazione, test o guarigione) con un codice che serve per scaricarlo.
Vanno seguite le istruzioni contenute nel messaggio facendo attenzione che il mittente sia noreply.digitalcovidcertificate@sogei.it per la e-mail e Ministero Salute per gli sms.
Il codice, utile per scaricare la certificazione, può essere di 4 tipi:
– un Authcode: un codice di autorizzazione ricevuto per e-mail o sms ai recapiti che comunicati quando è stata fatta la vaccinazione;
– un Cun: un codice univoco nazionale del tampone molecolare;
– un Nrfe: numero di referto elettronico del tampone antigenico;
– un Nucg: numero univoco di guarigione.
Il green pass è disponibile in formato digitale, ma è anche stampabile.
Il green pass può essere revocato?
Sì. Nel caso di persona vaccinata o guarita che risulti positiva successivamente all’emissione della Certificazione, le strutture sanitarie regionali, il medico curante o il pediatra devono segnalare il fatto alla piattaforma nazionale DGC attraverso il sistema della tessera sanitaria. Ciò comporterà la revoca della Certificazione.
Per maggiori info sulla Certificazione verde, consulta anche le FAQ