Con l’approvazione del Decreto Milleproproghe diventa definitivo il rinvio di un anno del passaggio al mercato libero dell’energia elettrica, che slitta dunque al 1° gennaio 2023.
Si tratta del quarto rinvio negli ultimi tre anni; inizialmente il passaggio al mercato libero era previsto per il 2018, poi è stato posticipato prima al 2020 poi al 2022 e ora diventa definitivo l’ultimo rinvio.
Lo slittamento certamente favorisce i cittadini consumatori, i quali trovano difficoltà a districarsi tra le varie offerte del mercato libero, le condotte commerciali poco trasparenti, le pratiche aggressive per la stipula di nuovi contratti e l’acquisizione dei nuovi clienti, a volte con l’attivazione di contratti non richiesti.
Il mercato dell’energia è un settore molto complesso e pieno di criticità: lo dimostra il fatto che ancora milioni di utenti sono clienti del mercato tutelato o vi hanno fatto rientro dopo una breve parentesi deludente nel mercato libero.
Peraltro, spesso vengono disattese le aspettative che riguardano l’effettivo risparmio in bolletta. La promessa del mercato libero dell’energia è infatti quella di calibrare contratti e prezzi sulla base dei consumi delle famiglie, che possono scegliere il tipo di venditore e di contratto e dunque l’offerta di energia e gas che ritengono più conveniente per i propri consumi. I risparmi rispetto al mercato tutelato, però, nella maggior parte dei casi rischiano di rimanere sulla carta oppure di non essere così determinanti come dovrebbero (o potrebbero).
Secondo uno studio statistico, infatti, nel 2019 le famiglie che hanno aderito al mercato libero hanno pagato l’energia elettrica in media il 26% in più rispetto a quelle che sono ancora nel mercato di maggior tutela: con l’emendamento al Decreto Milleproroghe si è voluto evitare che nel 2022, oltre alle conseguenze della pandemia, famiglie e microimprese debbano anche subire un pesante aumento delle bollette.
Il rinvio non deve restare però un mero slittamento del problema, il legislatore dovrebbe utilizzare questo tempo per effettuare interventi normativi volti a informare e preparare i consumatori alla scelta consapevole del proprio fornitore. Non è semplice, perché proliferano società non sempre serie e districarsi tra le mille offerte rischia di diventare una giungla.
Due sono i problemi principali da affrontare e da gestire a livello governativo:
- mettere in atto un’adeguata campagna di comunicazione istituzionale e informazione massiva sul mercato libero;
- indicare il “destino” riservato ai clienti che non effettueranno alcuna scelta entro il 1° gennaio 2023, colmando l’attuale vuoto normativo.
Nel frattempo, Adiconsum Marche è disponibile per fornire assistenza e consulenza a tutti i consumatori che hanno bisogno di informazioni sul mercato libero, le offerte dei gestori, le fatture ed eventuali contratti.